Protagonista della scena artistica italiana e internazionale degli anni Settanta, come testimoniano le sue presenze alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale d’arte di Roma, alla Triennale di Milano e ad altre importanti rassegne europee tra cui le edizioni di “Livres d’art et d’artistes” di Parigi e Barcellona, Rescigno propone a Colonia le opere realizzate negli ultimi cinque anni, caratterizzate dal recupero di una manualità artigiana e operaia, che trova nel suo studio-officina il luogo dell’ideazione e dell’elaborazione, testimonia il critico d’arte e curatore della mostra  Massimo Bignardi.  La ricca e complessa esperienza precedente dell’artista – egli aggiunge –  trova nuovi percorsi e prospettive, ma al tempo stesso costituisce un “archivio” della sua evoluzione che ha per sfondo la natura, “un grande archivio vivente nella sua mutevolezza che Rescigno ha riconosciuto come tale” e che si “fa strumento di continue ri-creazioni, ossia di un iterato processo immaginativo”.