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Giovedì 12 aprile alle ore 18:00 sarà inaugurata la mostra GIUSEPPE RESCIGNO Atlante dell’immaginario. Curata da Massimo Bignardi l’esposizione propone una selezionata scelta di opere realizzate dall’artista di recente, tratte dai cicli che evidenziano una sorta di neonaturalismo, carico di una cifra ludica.
Attività artistica
Dagli archivi della natura e ritorno attraverso l’espressività concettuale e l’arte nel sociale, un itinerario creativo dagli anni Settanta agli albori del nuovo millennio.
Sperimentazione didattica
Un rinnovamento della scuola con al centro l’alunno e la valorizzazione della sua personalità e del bagaglio culturale mutuato dal suo ambiente di provenienza.
Ricerca storica
Una ricerca attraverso gli archivi alla riscoperta del territorio e di un ampio contesto dalla organizzazione familiare alla protoindustria in un’isola felice del nostro Mezzogiorno.
Crispolti
[…] E proprio perché la ricchezza e puntualità di documentazione relativa ai molteplici momenti e aspetti della sua “operatività”, dunque in un buon quarantennio di lavoro, …, pongono subito il lettore (come a me stesso accaduto) di fronte all’evidenza di una particolarità certamente assai personale di interessi, di metodologia, di ambiti e di adeguate modalità operative. Che costituiscono dunque complessivamente l’identità, per molti aspetti, esemplare, di un “operatore estetico” estremamente avvertito e consapevole, quale Rescigno è stato e d è, per molte ragioni direi esemplarmente. […]
(E. Crispolti, Giuseppe Rescigno. Itinerari creativi, Edizioni Gutenberg, Fisciano 2011).
Bignardi
[…] Rescigno costruisce una stretta trama narrativa che è propria di una certa pittura oggettuale, per far sì che la composizione non scada in un bricolage, insomma evita che l’occhio sosti sul piacevole controllo delle pratiche, dei materiali, degli effetti, finanche sul dettato del colore.Il suo colore non mira a nominare una forma, il verde della foglia, il blu delle onde e così via, bensì richiama una cognizione di spazio, una particolare atmosfera, ossia un preciso rapporto d’identità con l’habitat. È un colore che riassume quanto prefigurato da Gustave Moreau all’artista moderno: «pensato, sognato, immaginato».[…]
(M. Bignardi, Rescigno. Archivi della natura, Edizioni Gutenberg, Fisciano 2016).